mercoledì 29 gennaio 2014

OF MICE AND MEN - THE FLOOD


Eccoci tornati cari metallers, oggi parleremo degli Of Mice And Men gruppo metalcore fondato dal cantante Austin Charlie, dopo la sua uscita dagli Attack Attack!; più nello specifico analizzeremo il loro secondo album “The Flood”. Intanto ieri è uscito il loro nuovissimo disco intitolato “Restoring Force” e in un post successivo analizzeremo bene anche questa nuova uscita.
Vi confesso che il gruppo è stata una nuova scoperta anche per me: sebbene il nome mi fosse noto e con esso pure il genere proposto, non me ne sono interessato mai prima poiché è solo nell'ultimo anno che mi sono avvicinato all’Hardcore e ne ho imparato ad apprezzare lo stile.
Il gruppo è molto vicino per sonorità, stile compositivo e immagine in generale a band come i BMTH, l’unica nota che li differenzia sono i ritornelli e a volte anche intere canzoni caratterizzate da un cantato in clean molto simile a quelli di gruppi come i Confide. Non possono mancare break down a milioni, riff velocissimi e voce in growl/scream ma siamo comunque di fronte ad un interpretazione a mio parere molto personale del genere. Ovvio non vi aspettate chissà quali prodigi di innovazione da questo gruppo, ma se li guarderete senza pregiudizi troverete molto di più di quello che può sembrare ad un primo ascolto. Purtroppo il primo lavoro della band non mi sono messo ad analizzarlo a lungo, ma ho notato una presenza minore di parti in clean in questo secondo disco e di conseguenza un numero molto maggiore di growl. La maggior parte di commenti che potrei dare su questo album è tutto sommato positiva: molte canzoni mi sono piaciute e mi hanno divertito molto, ma riconosco che tutto l’album pecchi di poca originalità, con molte soluzioni che hanno del “già sentito” in altri mille gruppi simili. Ma come dicevo prima, non tutto è da buttare e anzi alcune canzoni sono molto particolari in quanto sono quelle che li distinguono di più dalla massa di band metalcore: Let Live mi ha divertito un casino complice una semplicità intrinseca nel pezzo che me l’ha stampata in testa e un riff molto veloce e casinista; altro pezzo che mi sento di consigliare a tutti è My Understandings bellissimo pezzo lento che scoppia nell’epico, soprattutto ho apprezzato la voce di Aaron Pauly che ho trovato stupenda; altri brani che mi hanno colpito sono stati Purified , Still Ydn’g  e Product of A Murder.


Una cosa ho notato e mi ha dato fastidio per tutta la durata dell’ascolto: gli effetti alla voce pulita! Sono troppi a mio parere e non mi fanno capire bene dove arrivi (sotto un aspetto proprio tecnico di estensione) la voce vera di chi canta, non mi fanno capire se non in specifici casi quale sia il vero timbro della voce in clean. Ma dove uno sbaglia, ci pensa l’altro: lo scream di Austin mi è piaciuto veramente tanto e mi sembra di notare che il cantante imiti sia vocalmente ma anche sotto il profilo dell’abbigliamento  un suo compianto amico, Mitch Lucker. Lo so bene che i cantanti di tutte queste band sono tutti pieni di tatuaggi, indossano tutti canotte e si tagliano tutti i capelli nello stesso modo (prima da emo, con ciuffazzo davanti agli occhi, poi da tamarro con i capelli rasati ai lati) ma trovo una certa somiglianza tra i due cantanti che devo dire la trovo in un certo senso un tributo e che mi strappa un sorrisetto, sempre in memoria del cantante dei Suicide Silence.
Insomma che dire di questo disco?? Be possiamo dire che nel panorama metalcore si fa notare nonostante sia un prodotto equivalente a molti altri  e forse troverà un posto nelle playlist di molti amanti del genere. Io quindi mi sento di consigliarlo solo a chi ama già band di questo tipo, per tutti gli altri consiglio di iniziare ad ascoltare: di questa band le due canzoni che a me sono piaciute di più perché credo che rappresentino la parte più melodica e apprezzabile da un maggior numero di persone dell’intero disco; di questo genere o simili direi di iniziare dall’ultimo dei BMTH che potete trovare qui http://meta-ldetector.blogspot.it/2013/05/sempiternal.html


Voto: 3 corna e mezzo!

ADESSO TOCCA A VOI!!! Esatto, voglio sapere cosa ne pensate della recensione: siete d'accordo oppure vi trovate in disaccordo più assoluto con il mio pensiero??
Cosa vi ha colpito di più, o perché no di meno, del disco?? E' il vostro disco preferito della suddetta band?? Oppure ne avete preferiti altri??
Ed  infine: avete qualche album/band di cui vorreste vedere una bella recensione??
Scrivetemi tutte le vostre considerazioni  in un commento sotto il post!!!

lunedì 27 gennaio 2014

BLACK TIDE - BITE THE BULLET


Come tutti quelli che mi conoscono sanno una della band che ho ascoltato fino a farmi odiare dai suddetti amici, sono i Black Tide. Il gruppo è controverso: il primo cd era molto heavy-metal, tutto assoli e accordatura in E, il secondo invece era un disco più tendente all'emocore (con growl deprecabili) e tutto suonato in drop. I due album sono stati comunque una droga per me, li ho ascoltati veramente tanto e li ho amati come pochi (per un analisi approfondita dei dischi leggetevi questo post :http://meta-ldetector.blogspot.it/2014/02/suatmm-black-tide.html). Dopo il secondo disco qualcosa però è andato storto: il batterista ha intrapreso una carriera da Dj e il bassista è stato cacciato senza che nemmeno lo salutassero (parafrasando una sua intervista che potrete vedere qui: http://www.youtube.com/watch?v=dNld1Au_b4o).
Intanto esce un nuovo ep. intitolato Just Another Drug, eravamo a fine 2012 e io ancora non sapevo dello scioglimento, ma vi assicuro che in quelle quattro canzoni si sentiva qualcosa di strano. La cosa più strana, la cosa anche più irritante era che tutte le canzoni usavano il medesimo riff: nella prima canzone è ad una velocità media, nella seconda piano, nella terza solo chitarra. Insomma sembrava un lavoro fatto da una sola persona, senza nessuna creatività all'interno, registrato in casa, con una copertina che dire anonima è un complimento. In totale un disco noioso. A dirla tutta una sola canzone si salva di quel lavoro la prima "Start Over" che richiama le canzoni più melodiche degli album precedenti, con un testo un po' banalotto, ma comunque che si lasciava ascoltare. Il resto era spazzatura. E pensare che alcuni fan hanno persino sborsato 5 dollari per comprarlo su Itunes. 
A questo ep. non darò un voto perché sarebbe molto basso, qualcosa come 1,5 su 5, giusto perché il gruppo mi piace davvero tanto.


Proprio per lo stesso motivo di cui sopra diedi una seconda possibilità al gruppo quando annunciarono un secondo ep. che sarebbe uscito nel corso del 2013: Bite the Bullet. Tralasciando le immagini promozionali, a metà fra il logo dei Rolling Stone e un scoppiazzatura dello stile gangster degli Upon a Burnig Body, il primo singolo pubblicato su youtube nonostante presentasse una qualità non eccelsa, frutto evidentemente di uno studio semi-professionale costruito in casa del cantante, era però un bel pezzo. "Not Afraid" riprende il secondo album, ci mette un po' di melodia in più e inserisce dei growl che finalmente sono ascoltabili (tutto merito del fratello del cantante Gabe) dando ai fan un pezzo ispirato, di certo non il miglior pezzo della band, ma comunque un buon inizio da cui ripartire con la nuova line-up. Il resto dell ep. si lascia ascoltare, a tratti diverte come nel caso di "Can't Get Enough" e "Set Me Free" e a tratti annoia: è il caso di "In The Mirror" che vorrebbe essere un pezzo epico dall'intro soft, ma che fa semplicemente cascare le balle. Nel complesso però il disco è riuscito e fa la sua figura vicino agli altri dischi del gruppo; ora aspettiamo con ansia il prossimo disco della band. Ma a quest'ultimo ep. un voto lo diamo considerando i difetti intrinsechi del prodotto: meno canzoni di un normale disco e qualità peggiore. Oltretutto se il voto vi può sembrare non in linea con altri dischi che ho recensito è perché il valore affettivo che do a questa band è maggiore di quello dato a molte altre band.
In conclusione se volete un po' di musica nuova, fresca e divertente vi consiglio fortemente i primi due dischi Light From Above e Post Mortem (di cui poi parleremo) e sicuramente vi consiglio di ascoltare Bite The Bullet per completezza.

Voto: 3 Corna!



venerdì 24 gennaio 2014

GLAMOUR OF THE KILL - SAVAGES


Oggi parliamo di una band inglese che forse molti di voi non avranno mai sentito, ma che meritano un ascolto. Diciamo subito che questa recensione tratterà nello specifico il loro secondo album Savages, uscito l’anno scorso. Ma concentriamoci per un attimo sul primo disco della band The Summoning: DOVETE ASCOLTARLO! Riprendendo le sonorità di gruppi come i Bullet for my Valentine, la band inglese porta avanti con competenza la bandiera dell’emocore, ma aggiunge un pizzico di heavy metal in più rispetto ai loro compatrioti. Il mix di ritmiche veloci, ritornelli orecchiabili, break down e growl funziona alla grande senza esitazioni, segno che il gruppo aveva ben in mente la formula che avrebbero presentato in questo disco e che la padroneggiavano da professionisti. La voce acuta  di Davey Richmond viene usata benissimo nelle varie strofe, e il growl non pervade mai completamente il cantato di una canzone, così che anche gli ascoltatori meno avvezzi ai generi più estremi siano attirati dalle canzoni dei GOTK. Pezzi veloci più tendenti all’ hardcore si intrecciano con stupendi pezzi lenti, che dimostrano le doti eccezionali di chitarrista di Mike Kingswood. Le tracce del disco sono tutte molto belle, mai noiose, su tutte però spiccano “Feeling Alive” che ha anche una certa anima hard rock e che si presta ad essere la più orecchiabile e immediatamente riconoscibile di tutto il disco, la seguono in ordine sparso “Dying from the inside” “All I have to Give” “Here behind these walls” e “The Summonig”, quest’ultima traccia in particolare inizia acustica per esplodere in un metal potente ed epico.



Arriviamo a parlare finalmente di “Savages” seconda fatica della band che si presenta un po’ più maturo del suo predecessore: lì dove il gruppo seguiva la scia del successo di altre band, ora c’è un suono più ricercato, più sperimentale, ma anche un sound più adatto al gruppo (anche se potrebbe per molti versi risultare più banale). Sono svanite  quasi del tutto le parti in growl per dare più risalto al cantato, molto più spazio è stata data alla parte melodica delle canzoni che ora risultano essere tutte molto meno estreme rispetto a quelle del precedente disco. Il sottoscritto si è innamorato di alcune tracce quali “Second Chance”, dove il ritornello ti rimane proprio impresso nel cervelletto, dopo averla ascoltata inizierete a ripeterlo fino alla nausea; il secondo pezzo che mi si è inciso in mente “A beautiful Day to Die”, molto bello e che non capisco ancora perché mi ricordava un pezzo degli Escape the Fate (leggasi: sono uguali).  “Freak like Me” si merita una nota per la sua particolarità, per i mille cori che ci ritroveremo a cantare insieme al gruppo e ci daranno una forte carica. Il resto del disco si presenta potente, casinista e molto divertente. Forse il disco sarà apprezzato maggiormente da chi già seguiva la band o in generale da chi ha apprezzato il primo lavoro della band. Per non incappare in errori di giudizio quindi io consiglierei a tutti di ascoltare i dischi in ordine di uscita, recuperando anche i primi ep. che contenevano un paio di tracce molto fighe. In conclusione mi permetto una critica: la band ha fatto un buon lavoro con questo nuovo disco, ha scelto una strada più definita da seguire per quanto riguarda lo stile, lasciando indietro le parti più estreme che caratterizzavano il loro sound agli esordi, ma forse è questa la pecca del nuovo album. L’aver intrapreso una nuova strada, seppure molto simile, a quella dell’inizio potrebbe lasciare molti ascoltatori insoddisfatti del nuovo lavoro, perché seppure è divertente e ben fatto, non spingerà la maggior parte dei fan a dargli più e più volte un ascolto, come invece il primo disco faceva e a manetta pure. Per tutti quelli che cercano musica nuova, questi dischi sono consigliatissimi in qualsiasi caso, non ve li potete fare scappare! Per tutti i fan italiani il gruppo farà un'unica data insieme agli Heaven's Basement (heaven chi?? http://meta-ldetector.blogspot.it/2014/01/filthy-empire-heavens-basement.html) alla Rock'N'Roll Arena di Romagnano Sesia il 19 Aprile!!

Voto: 3 Corna e mezzo!!

ADESSO TOCCA A VOI!!! Esatto, voglio sapere cosa ne pensate della recensione: siete d'accordo oppure vi trovate in disaccordo più assoluto con il mio pensiero??
Cosa vi ha colpito di più, o perché no di meno, del disco?? E' il vostro disco preferito della suddetta band?? Oppure ne avete preferiti altri??
Ed  infine: avete qualche album/band di cui vorreste vedere una bella recensione??
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giovedì 23 gennaio 2014

ALTER BRIDGE - FORTRESS


Uscito ormai da qualche mese, “Fortress” è l’ultima fatica discografica della band di Myles Kennedy e Mark Tremonti. Partiamo subito dicendo che le differenze con l’album precedente sono evidenti fin da subito: se nel terzo album molte delle tracce del disco erano più orientate alla ballad, in questo nuovo lavoro tutte le canzoni sono cattive, aggressive, potenti. Alcuni pezzi più lenti e melodici come da regola ci sono sempre ed anzi una menzione particolare va fatta a “Lover”, canzone con un intro molto soft, lento e avvolgente che lentamente cresce fino a diventare un pezzo di un’epicità unica, coinvolgente dall’inizio alla fine e sempre di più. Il lavoro fatto sotto il piano tecnico, inutile dirlo, è eccellente: la ritmica che accompagna voce e chitarra è gestita con la maestria che solo i grandi nomi hanno, con parti di basso alle volte memorabili alle volte meno, ma che fanno sempre il loro sporco lavoro; la voce è sublime, potente, stupefacente ( e si potrebbe andare avanti con altri aggettivi) d’altronde Myles Kennedy non si smentisce mai, la sua bravura è senza confini, le sue liriche sempre potenti ed emozionanti con un’espressività che in molti gli dovrebbero invidiare, se a questo aggiungiamo anche che il front-man suona contemporaneamente in molti pezzi la chitarra possiamo capire che il livello si alza sempre di più; Tremonti invece è il solito, potente cattivo un po’ sbruffone nei suoi riff difficili, veloci, faticosi ma che regala soddisfazioni incredibili per l’ascoltatore che si trova di fronte ad assoli che si ricordano immediatamente e che coinvolgono il rocker in modo eccelso.
Tutti i pezzi del disco devono essere ascoltati, dal primo all’ultimo senza esitazione: il singolo “Addicted to pain” anche se ha un ritornello un po’ banale, è comunque esplosiva grazie al potente riff che la caratterizza, stesso discorso per “Calm The fire” che risulta come uno dei migliori pezzi di tutto l’album, con un intro calmo e un riff divertentissimo da ascoltare; “Bleedit Dry” è uno dei pezzi che risulta più cattivo e dal ritornello molto particolare, un gradino sotto alla cattiveria c’è “Cry a River”, che a tratti riprende qualche elemento dall’esperienza di Myles con Slash; “Water Rising” è un bel pezzo, menzione speciale va al cantato di Tremonti che risulta molto piacevole e che rappresenta un po’ d’aria fresca dal cantato di Kennedy e che potrebbe incuriosire molti ad ascoltare il primo album di Tremonti “All I Was”, che secondo il sottoscritto è un disco molto metal (ma di un metal che fa ricordare i bei dischi dei Metallica) e fortemente apprezzabile; ed infine “Fortress” che inizia molto calma, ma che risulta essere uno dei brani più memorabili, purtroppo il fatto che si trova alla fine mina un po’ la sua fama tra i fan, avrebbe inciso molto di più se posizionato un po’ più nel mezzo dell’ascolto, ma idealmente è perfetto, soprattutto per il concetto che gira intorno alle lyrics di tutto il disco: quanto importante sia, nella vita, lottare per ciò che si ritiene giusto (come afferma lo stesso Tremonti).


Questo ultimo album degli Alter Bridge rimarrà più impresso nella memoria dei fan rispetto agli altri album, sia per la piega più metal presa dal gruppo sia per le canzoni stesse che sono tutte dei potenziali singoli. Insomma se siete fan degli Alter Bridge dovete ascoltare quest’album e molto probabilmente vi piacerà da matti, se invece non amate il gruppo date comunque una chance a “Fortress” potrebbe magari essere l’occasione buona per aggiungere un gruppo in più ai vostri preferiti.


Voto: 4 Corna e mezza!!

ADESSO TOCCA A VOI!!! Esatto, voglio sapere cosa ne pensate della recensione: siete d'accordo oppure vi trovate in disaccordo più assoluto con il mio pensiero??
Cosa vi ha colpito di più, o perché no di meno, del disco?? 
Avete apprezzato i toni più metal presi dalla band?? Qual'è il vostro disco preferito degli AB??
Ed  infine: avete qualche album/band di cui vorreste vedere una bella recensione??
Scrivetemi tutte le vostre considerazioni  in un commento sotto il post!!!

lunedì 20 gennaio 2014

HEAVEN'S BASEMENT - FILTHY EMPIRE

                     

"Filthy Empire" è il primo full lenght di questi ragazzi inglesi uscito nel  febbraio del 2013, un disco che ad un primo ascolto può sembrare semplicemente l’ennesimo album di un gruppo rock qualsiasi, ma che invece è un gran bel disco, se non uno dei  migliori dischi hard-rock degli ultimi tempi (almeno per il sottoscritto)!
Ci vuole una premessa prima di iniziare l’analisi del disco: il sottoscritto si è rotto dei vecchi gruppi rock che ripropongono la stessa salsa trita e ritrita ad ogni maledetto disco: ad esempio gli ultimi album dei Kiss, o l’ultimissimo dei Black Sabbath solo per citarne alcuni.


Invece questi  Heaven’s Basement danno lezioni di rock moderno, ed è bello ritrovarsi nelle vecchie atmosfere rock, ma con quel pizzico di innovazione che ormai dovrebbe essere la regola per tutti i gruppi. Certo sembra un semplice hard rock band alla Bon Jovi, ma non fatevi ingannare dalle apparenze, questo gruppo è molto di più. Partiamo dicendo che le canzoni sono per la maggior parte divertenti e ben studiate, anche se molti ritornelli potranno risultare un po’ troppo radio friendly, ma questo difetto è forse dato dalla attitudine pop del gruppo. Il gruppo offre un ampio ventaglio di differenziazione: ci sono le canzoni scanzonate, furiose e casiniste “Fire, Fire” “Heartbreaking Son of a Bitch” “Executioner’s Day” “I Am Electric” “Nothing left to loose” “Welcome Home”. Questi pezzi risultano essere i più divertenti, anche grazie ad un cantato velocissimo, con Aaron ,il cantante, che dice un quantità di parole considerevole e che presenta una tecnica vocale matura, con un timbro molto acuto (aspetto per cui in certe canzoni si potrebbe sentire una certa somiglianza con i The Darkness) e allo stesso tempo una voce graffiata che gli da carattere. Ad aiutarlo nel cantato troviamo Sid, il chitarrista, che lo aiuta con cori e ogni tanto con qualche scream. Pezzi più lenti come “Lights Out in London” , “Be somebody” o “The Long Goodbye” sono fortemente apprezzabili e bisogna tenere conto che non sono per niente delle ballad; dove la ballata si fa vedere fa brutta figura purtroppo, è il caso “The Price we pay” che stoppa forse troppo bruscamente la scalata al pezzo finale esplosivo “Executioner’s Day”.
Nell’insieme ne viene fuori uno dei miglior album degli ultimi anni per quanto riguarda il lato più hard rock della musica alternativa e non per niente questi ragazzi hanno affiancato in tour grandi nomi come gli Halestorm e gli Alter Bridge. Insomma per ora sono promossi a pieni voti, vedremo il live (che si terra alla Rock'N'Roll Arena di Romagnano Sesia il 19 Aprile per un'unica ed imperdibile data insieme ai Glamour Of The Kill, di cui potete leggere alcune considerazioni qui http://meta-ldetector.blogspot.it/2014/01/glamour-of-kill-savages.html)

P.s  L'unica data della band è stata annullata per problemi di voce del cantante Aaron, la conferma e l'annullamento sono stati confermati il 1 aprile ufficialmente da tutti i canali della band, dalle altre diverse band che li accompagnavano nonché dai gestori ed organizzatori dell'evento alla Rock n Roll Arena; personalmente sono molto dispiaciuto per l'annullamento, si prospettava un concerto da paura, auguro ad Aaron di rimettersi presto e di tornare più in forma che mai; intanto vi dico che le date sono state fermate fino alla fine di Aprile, quindi se tutto va bene magari per settembre o anche prima li vedremo nel nostro bel paese.

Se la recensione vi ha incuriosito, ci sono uno strafo**io di video di sessioni acustiche e live con cui vi potrete divertire (ad esempio: http://www.youtube.com/watch?v=OBJ6Lu5Fwlw)

Voto: 4 Corna su 5!!

ADESSO TOCCA A VOI!!! Esatto, voglio sapere cosa ne pensate della recensione: siete d'accordo oppure vi trovate in disaccordo più assoluto con il mio pensiero??
Cosa vi ha colpito di più, o perché no di meno, del disco?? 
Andrete a vedere la band live??
Ed  infine: avete qualche album/band di cui vorreste vedere una bella recensione??
Scrivetemi tutte le vostre considerazioni  in un commento sotto il post!!!

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