lunedì 26 maggio 2014

SUATMM - CITY AND COLOUR


Non sembra ma a volte ma una chitarra da sola è molto più potente, o piena di emozioni, di chitarre distorte, suoni potentissimi e canzoni super-incazzate. Oggi per la serie Shut up and Take my Money calmiamo un po' lo stile dell'ascolto e ci accingiamo a parlare, o conoscere nel caso di chi non conosca, Dallas Green nella sua versione stra-geniale: City and Colour.
Ma andiamo con ordine conosciamo un attimo questo ragazzo per capire qual'è il suo background musicale e comprendere al meglio il suo stile. 
Iniziamo subito col dire che Dallas era uno dei punti principali di quel progetto fantasticamente fantastico che spaccava i culi sotto il nome di Alexisonfire come chitarrista, cantante nonché song-writer della band canadese. Insieme ai suoi compagni  ha costruito quello che è lo stile post-hardcore della band, che avevano prima di sciogliersi ben 4 album alle spalle, e suoni potenti misti a melodie tutte particolari, che davano un carisma e un'unicità che in pochi possono vantare.
Durante un periodo di pausa con la sua band principale Dallas decide di dedicarsi alla scrittura di un album solista, in cui potesse esprimere al meglio la sua vena più cantautoriale, più sensibile ed introspettiva.


Il primo disco vide la luce nel 2005 e Sometimes riscosse così tanti successi al suo debutto, che il fenomeno che Dallas ironicamente chiamò City and Colour (proprio come il suo nome e cognome che sono rispettivamente il nome di una città e di un colore, scelta originale, dettata però da una voglia del cantautore di non presentarsi come singolo, ma di formare un nuovo gruppo che però avrebbe visto esclusivamente lui come membro permanente e fulcro di tutto il lavoro) crebbe forte e divenne una realtà fondamentale della carriera artistica di Green.
Da quando poi nel 2010 gli Alexisonfire si sciolsero, l'occupazione principale di Dallas fu portare per il mondo quello che era nato come un side-project.
Come già detto in precedenza, le canzoni contenute nei suoi album cantautoriali, rappresentano l'espressione più sincera del cantante, più intima con la maggior parte delle canzoni che parlano delle sue esperienze, di quello che gli è successo nei vari anni, dei pensieri che ha fatto, ma una cosa colpirà tutti di certo: la marcata tristezza della maggioranza dei pezzi. Incredibile come sia un aspetto voluto, tanto che in un'intervista Dallas dichiarò che voleva che le sue canzoni facessero piangere, piuttosto che divertire.
Badate bene le canzoni non sono depressone, sono solo molto sentimentali a mio parere, quindi non vorrete buttarvi giù dalla finestra dopo aver ascoltato gli album, semplicemente sarete più spinti alla sensibilità e alla riflessione su quanto succede nella vita di ogni persona.
Personalmente non resisto al fascino di queste canzoni, ed in particolar modo adoro il timbro di voce di Dallas e il suo modo di cantare, sempre un po' arioso, delicato quasi onirico.


Se dovessi consigliare da dove iniziare ad ascoltare questo artista, consiglierei sicuramente l'ultimo album The Hurry and the Harm poiché è molto differente dai precedenti, con inserimento anche di chitarre elettriche, una batteria molto più presente; insomma un disco meno acustico dei precedenti.
Le canzoni che assolutamente non dovete perdervi sono: Body in a Box, The Girl, What Makes a Man?, Sensible Heart dall'album Bring Me Your Love; Grand Optimist, Fragile Bird, little Hell da Little Hell e sicuramente tutto The Hurry and the Harm con particolare attenzione a Thirst, The Lonely Lifee Two Coins.
Non c'è nemmeno da dire che sono d'obbligo tutte le sue esibizioni acustiche in varie radio e programmi musicali che potete trovare su Youtube, perché sono delle piccole perle, dalle canzoni identiche a quelle registrate a quelle un po' riarrangiate, nessuna vi deluderà.
Conclusione: artista straconsigliato!! Poi se vi piace solo il metal e preferite spaccarvi la testa di headbanging invece che stare anche calmi con una chitarra in sottofondo, presto arriveranno altri articoli dedicati a voi.

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