Inizio una serie di post, ispirati dal famosissimo meme di Fry (personaggio conosciutissimo della serie Futurama di Matt Groening) per parlarvi di tutti quei gruppi, ed in particolare dei loro dischi, che hanno attirato la mia attenzione a tal punto da farmeli considerare dei veri album, e gruppi, di culto. Non ci sarà un voto per queste band, perché sarebbero voti troppo soggettivi e troppo alti. Partiamo subito allora con un gruppo strepitoso: signori e signore i Parkway Drive.
Il gruppo nasce nel 2003 in Australia, Byron Bay. Ed proprio dalla via in cui era situata la sala prove che prende il nome la band.
Non mi dilungherò più di tanto con la biografia del gruppo, se proprio volete scoprire tutto sulla band, ma sopratutto se volete capire com'è essere uno dei Parkway Drive vi consiglio la visione di questo documentario http://www.youtube.com/watch?v=yIJ7cKH5vlc "Home is for Heartless" che non è bello, è meraviglioso: sia per la regia a mio parere straordinaria, per la fotografia sempre azzeccatissima
(questo per quanto riguarda il comparto più cinematografico del prodotto), ma come era ovvio che fosse il cuore dell'opera è la musica, che è sempre d'impatto: le canzoni della band che fanno da soundtrack alle varie scene sono sempre azzeccatissime, ti fanno prendere bene e rendono l'opera ancora più piacevole.
Se non siete amanti del metalcore penso che starete già scartando l'idea di guardare questo film, ma fidatevi non saranno ore perse quelle spese a guardare questo capolavoro. Io purtroppo l'ho visto tutto sul tubo, quindi sulla comodità della fruizione non si discute, però preferirei averlo fisico.
Il gruppo è esplosivo, creativo, divertente e cattivo.
Della loro discografia, che per ora contiene 4 album, io ne consiglio 2 a tutti: Horizons e Deep Blue.
Delle altre produzioni parlerò del primissimo disco Don't Close Your Eyes, ma non del loro ultimissimo disco Alias che speravo fosse più bello, ma che rimane comunque un grandissimo cd pieno di idee nuove e che si distingue rispetto agli altri album. Confido nel fatto che in un futuro riascoltando Alias ne rimarrò innamorato e tornerò allora su queste pagine per raccontarvi tutto.
Partiamo da quello che più vi farà saltare le cervella: Deep Blue!
Le canzoni sono una meglio dell'altra, si passa da ritmi velocissimi e cattivissimi a canzoni acustiche in modo fluido e naturale, non ci sarà mai un momento di smarrimento, il lavoro è studiato fino all'ultimo dettaglio, la produzione è eccelsa. Se proprio siete degli integralisti delle voci pulite e anche solo l'ascolto di un growl vi fa venire la cacarella, puntate tutta la vostra attenzione sui riff di chitarra e su cosa fa la batteria perché ,fidatevi, non vi stancherete mai.
Ascoltando molti dei gruppi che fanno parte di questi generi "estremi" mi ritrovo a non capire di preciso cosa fanno gli strumenti o a non riuscire a seguire i vari riff, poiché sono complicati e veloci fino all'inverosimile; ai Parkway Drive la velocità non manca e nemmeno la complessità, ma aggiungono a tutto questo una chiarezza nell'esecuzione che quando li iniziai ad ascoltare mi lasciò piacevolmente sorpreso. Canzoni come Deliver Me vi faranno morire talmente sono belle, vi prenderanno bene a tal punto che vi ritroverete ad agitare il corpo senza nemmeno accorgervene: per capire di quale potenza e di che trasporto sia capace il gruppo guardatevi questo video: www.youtube.com/watch?v=0q8Xj7sOjoU .
Deep Blue è un album che mi sento di consigliarvi tutto dall'inizio alla fine e noterete come alcune canzoni siano fatte per farvi saltare, scatenare e agitare a più non posso: è il caso di Unrest, Karma, Sleepwalker e molte altre. Insomma un cd da ascoltare per forza!!!
Il bello di essere australiani: fare surf sopra il pubblico ai concerti |
Horizons, che è il disco subito prima rispetto a Deep Blue, è il simbolo dell'evoluzione del gruppo che poi lo porterà a sfornare un capolavoro come quello di cui sopra. Questo secondo cd è più grezzo, ma sempre bello a livelli incredibili, forse presenta un numero minore di canzoni impressionanti e divertenti, ma pezzi da amare ci sono sempre: come la bellissima Carrion ennesimo pezzo in cui il vostro culo non potrà starsene fermo, The Siren's Song è un pezzo velocissimo con dei breakdown della madonna; insomma è inutile fare un'esamina di tutti i brani presenti sul disco, sta a voi ascoltare il lavoro e dare un giudizio, io vi posso dire questo: ascoltatelo ed impazzite! Ci sarà chi li ama e io amerò loro e ci sarà chi non li apprezza e io non avrò niente da obiettare.
Per ultimo voglio dare uno sguardo a quello che è stato il primo disco rilasciato dalla band: Don't Close Your Eyes. Un album questo che contiene i migliori pezzi presi da 4 ep, precisamente: l'ep. Don't close your eyes, lo split con i I Killed the Prom Queen, l'ep. What We've Built e la compilation hardcore Tru Till Death.
Una caratteristica che pervade la produzione è sicuramente il suo essere underground: il disco è stato ovviamente registrato con metodi non casalinghi ma poco ci manca, quindi la produzione non è di livello elevatissimo, però questo ci fa assaporare la vera bravura del gruppo, ci fa capire quanto nel registrato c'è di vero nella voce del cantante ad esempio.
Le canzoni sono di tutto rispetto, tanto che Hollow Man è stata poi ripresa in Deep Blue con il nome di Hollow, pezzi come Emotional Breakdown, Don't Close your eyes, You're Over e The Negotiator sono stupendi, cattivi ed emozionanti. Quindi nonostante la produzione non eccelsa, il disco si difende benissimo vicino ai suoi fratelli più grandi.
Una cosa devo dire prima di finire: la band si caratterizza per uno stile (parlo di immagine e vestiti) hardcore ma molto soft: non li ho mai visti in canotte esagerate o con cappellini troppo vistosi.
La tecnica esecutiva a cui siamo di fronte è veramente spettacolare, sopratutto ho apprezzato il fatto che nonostante non sia un gruppo estremamente tecnico regala delle soddisfazioni enormi.
Per concludere il mio consiglio è di ascoltare i due album consigliati e il resto, fidatevi, verrà da sé... come si dice se son rose fioriranno se sono spine pungeranno.
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