lunedì 27 gennaio 2014

BLACK TIDE - BITE THE BULLET


Come tutti quelli che mi conoscono sanno una della band che ho ascoltato fino a farmi odiare dai suddetti amici, sono i Black Tide. Il gruppo è controverso: il primo cd era molto heavy-metal, tutto assoli e accordatura in E, il secondo invece era un disco più tendente all'emocore (con growl deprecabili) e tutto suonato in drop. I due album sono stati comunque una droga per me, li ho ascoltati veramente tanto e li ho amati come pochi (per un analisi approfondita dei dischi leggetevi questo post :http://meta-ldetector.blogspot.it/2014/02/suatmm-black-tide.html). Dopo il secondo disco qualcosa però è andato storto: il batterista ha intrapreso una carriera da Dj e il bassista è stato cacciato senza che nemmeno lo salutassero (parafrasando una sua intervista che potrete vedere qui: http://www.youtube.com/watch?v=dNld1Au_b4o).
Intanto esce un nuovo ep. intitolato Just Another Drug, eravamo a fine 2012 e io ancora non sapevo dello scioglimento, ma vi assicuro che in quelle quattro canzoni si sentiva qualcosa di strano. La cosa più strana, la cosa anche più irritante era che tutte le canzoni usavano il medesimo riff: nella prima canzone è ad una velocità media, nella seconda piano, nella terza solo chitarra. Insomma sembrava un lavoro fatto da una sola persona, senza nessuna creatività all'interno, registrato in casa, con una copertina che dire anonima è un complimento. In totale un disco noioso. A dirla tutta una sola canzone si salva di quel lavoro la prima "Start Over" che richiama le canzoni più melodiche degli album precedenti, con un testo un po' banalotto, ma comunque che si lasciava ascoltare. Il resto era spazzatura. E pensare che alcuni fan hanno persino sborsato 5 dollari per comprarlo su Itunes. 
A questo ep. non darò un voto perché sarebbe molto basso, qualcosa come 1,5 su 5, giusto perché il gruppo mi piace davvero tanto.


Proprio per lo stesso motivo di cui sopra diedi una seconda possibilità al gruppo quando annunciarono un secondo ep. che sarebbe uscito nel corso del 2013: Bite the Bullet. Tralasciando le immagini promozionali, a metà fra il logo dei Rolling Stone e un scoppiazzatura dello stile gangster degli Upon a Burnig Body, il primo singolo pubblicato su youtube nonostante presentasse una qualità non eccelsa, frutto evidentemente di uno studio semi-professionale costruito in casa del cantante, era però un bel pezzo. "Not Afraid" riprende il secondo album, ci mette un po' di melodia in più e inserisce dei growl che finalmente sono ascoltabili (tutto merito del fratello del cantante Gabe) dando ai fan un pezzo ispirato, di certo non il miglior pezzo della band, ma comunque un buon inizio da cui ripartire con la nuova line-up. Il resto dell ep. si lascia ascoltare, a tratti diverte come nel caso di "Can't Get Enough" e "Set Me Free" e a tratti annoia: è il caso di "In The Mirror" che vorrebbe essere un pezzo epico dall'intro soft, ma che fa semplicemente cascare le balle. Nel complesso però il disco è riuscito e fa la sua figura vicino agli altri dischi del gruppo; ora aspettiamo con ansia il prossimo disco della band. Ma a quest'ultimo ep. un voto lo diamo considerando i difetti intrinsechi del prodotto: meno canzoni di un normale disco e qualità peggiore. Oltretutto se il voto vi può sembrare non in linea con altri dischi che ho recensito è perché il valore affettivo che do a questa band è maggiore di quello dato a molte altre band.
In conclusione se volete un po' di musica nuova, fresca e divertente vi consiglio fortemente i primi due dischi Light From Above e Post Mortem (di cui poi parleremo) e sicuramente vi consiglio di ascoltare Bite The Bullet per completezza.

Voto: 3 Corna!



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