giovedì 24 aprile 2014

SUATMM - AC/DC


Di tanti gruppi di cui volevi parlare in questa rubrica uno su tutti si è preso la precedenza, sopratutto perché nelle ultime settimane si è tanto parlato di loro, di un loro possibile ritorno e di una loro possibile uscita dalle scene musicali: parliamo allora oggi degli AC/DC, uno degli ultimi pilastri del rock vecchio stile.

Band storica non c'è nemmeno bisogno di sottolinearlo, una di quelle band che tutti conoscono, che tutti hanno più o meno amato, nel tuo caso di certo amato. Si perché all'inizio della tua passione per il rock te eri un pischello attratto dal blues, da Clapton, Gallagher e Bonamassa e quindi il sound sporco della band australiana ti sembrava il massimo della cattiveria a cui un rocker potesse aspirare.
Ovviamente poi la tua attenzione si è spostata sempre più su gruppi metal e Angus e compagni sono andati a finire nel cassetto dei ricordi insieme alle grandi band del passato che ormai non ascolti più, ma che ammirerai per sempre. Certo non si può negare il cambiamento portato da questo gruppo nel mondo del rock che appunto al suo tempo aveva pochi esponenti che portassero al limite quel sound.
Non sei certo qui a dire che gli AC/DC siano stati uno dei più grandi gruppi rock del pianeta, però in effetti lo sono stati per almeno un ventennio; una di quelle band da stadio, fuochi d'artificio e acrobazie sul palco roba da vere rockstar.


La notizia che girava la settimana scorsa era appunto un possibile ritorno sulle scene del gruppo, accompagnata dalla notizia di un possibile ritiro del gruppo derivato dalle condizioni precarie di salute di uno dei componenti, che poi si è venuto a scoprire essere Malcolm Young.
Il ritiro non viene del tutto smentito, ma non si nasconde che se la band dovesse tornare lo farà senza uno dei suoi membri fondatori. Inoltre un nuovo album è altamente improbabile.
In fondo però pensi sia meglio così, se per vent'anni hai fatto dischi, forse è meglio smettere adesso. Lo dici sopratutto perché la loro ultima produzione Black Ice non è che fosse tutto sto granché, anzi...
Meglio riprendere i vecchi dischi e rivivere le vecchie glorie, musiche di un tempo passato che te non hai mai vissuto e che puoi solo immaginare grazie a quelle canzoni.
Imprescindibili sono ovviamente Higway to Hell e Back in Black, che dischi come questi nella discografia della band non ce ne sono stati molti.
Il punto debole delle varie produzioni è sempre stata la grande ripetitività dei brani, certo è bello ascoltare quel tipo di musica con quello stile, però alla quinta traccia identica che ascolti ti viene meno la voglia e cambi disco.
Le pietre miliari citate prima sono piene invece di canzoni originali, classiconi che tutti conoscono e molti amano. Personalmente te ti sei affezzionato un sacco anche a Fly On the Wall, forse perché è stato uno dei primi album del gruppo che hai ascoltato è quindi ti è rimasto nel cuore.
Ma una cosa che ti è sempre piaciuta da morire è l'uniforme indossata dal chitarrista solista Angus Young e insieme ad essa la diavoletto, Gibson SG, una delle chitarre più fighe al mondo, che ha conosciuto un ampi notorietà grazie proprio agli AC/DC.
Per non farti mancare nulla te hai pure un paio di live in DVD che ti hanno lasciato veramente soddisfatto: il repertorio non delude, tutti i classici e anche qualche chicca ci sono tutti, la spettacolarità non manca mai, anzi il concerto è pieno di scenografie ed acrobazie da parte dei componenti, il muro di amplificatori è un tocco semplicemente di classe.


Ma se dovessimo dire alcune delle canzoni più belle del gruppo sicuramente citeremmo: Higway to Hell, If You Wanna Blood (you've got it), Hells Bells, Back In Black, You Shook Me All Night Long, Shoot To Thrill, Fly on the wall, Thunderstruck, Rock n Roll Ain't Noise Pollutione queste sono solo alcune. E a pensarci bene tutti abbiamo imparato almeno un  paio delle loro canzoni se suoniamo uno strumento, oppure tutti abbiamo apprezzato ed imparato qualcosa da uno dei soli spettacolari di Angus.
Un altro aspetto che li caratterizza in modo unico è il numero di band cloni che si sono presentate sulle scene musicali, da ultimi gli Airbourne che hanno non uno stile simile, proprio identico sia di musica che di cantato, che di provenienza che però hanno più senso di tutti gli altri cloni perché ormai gli originali AC/DC si vedono poco sui palchi dei festival e quindi avere un gruppo che porta avanti quell'eredità in fondo fa anche piacere.
Insomma per concludere non si può che riconoscere l'importanza di questa band nello sviluppo dell hard rock negli ultimi quarant'anni; certo, forse era ora che andassero in pensione ufficialmente, però te ci speri ancora che annuncino un ultimo tour per i 40 anni della band e che vengano anche in Italia così che anche tu possa vederli almeno una volta nella tua vita per davvero e non dal televisore.

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