mercoledì 26 febbraio 2014

UPON A BURNING BODY - RED WHITE GREEN


Certi album li ascolti non aspettandoti niente e poi ci trovi dentro un mondo fantastico. E' questo a mio parere quello che succede con Red White Green degli Upon a Burning Body (UABB d'ora in poi).

L'album è un po' vecchio ormai, è uscito infatti nel 2012, ma per chi lo scoprirà ora non sarà un grande problema, anzi a mio parere meglio, così vi ci appassionate e se siamo fortunati fra non molto arriverà il terzo.
La band vieni da San Antonio, Texas ma i componenti (o almeno una parte di loro) hanno sicuramente origini messicane (il titolo dell'album dice tutto) ci presenta uno stile mischiato di metalcore e deathcore che fa la sua porca figura. 
Il look della band però vi colpirà più di tutti: infatti tutti i componenti della band sono vestiti in camicia e gilet, insomma da gangster degli anni '40, andandoli a vedere quindi vi potrà anche sembrare di assistere ad uno strano musical sul padrino.


Devo dire che a differenza di altri gruppi che adottano lo stesso stile, trovo che a loro stia molto meglio sopratutto per una coerenza interna ben studiata (cioè ok un tizio che fa scream, pieno di tatuaggi con dei lobi delle orecchie lunghi quanto una rotonda vestito da gangster non è il massimo della coerenza) mi spiego: se guardate gruppi quali i Volbeat hanno lo stesso identico stile, e ci sta fanno metal/rockabilly, ma il problema è che solo il cantante è vestito a tema, gli altri invece no; quindi degli UABB ho apprezzato che tutti i componenti avessero la "divisa".
Noterete subito poi scorrendo tra le tracce del disco che una buona parte dei titoli delle canzoni sono ripresi da titoli di film famosi: troviamo Planet Terror, Sin City, From Dust Til Down o Predators; insomma non è poi così difficile capire da dove deriva l'immaginario che la band si crea attorno.
Personalmente poi ho trovato il mischiarsi di parti metalcore con quelle death molto più piacevole rispetto ad altri gruppi che invece fanno emocore, in fondo per quanto belle possano essere delle parti melodiche cantate da ragazzini con estensioni vocali praticamente assurde, trovo molto più coerente il mischiare alla cattiveria altra cattiveria. 
Oltretutto ho apprezzato un sacco i vari cori (molto ben studiati e che live saranno una cosa da gasarsi un casino) all'interno delle canzoni, che spingono l'ascoltatore, già preso bene da tutta l'incazzatura delle canzoni, ad gridare al cielo frasi come "Don't Fuck With Texas" o ancora l'intero ritornello di Once Upon A Time in Mexico che è stupendo!!


Tra i molti pregi di questa produzione potremmo citare il cantato che qui si presenta interamente in growl/scream e che da il suo meglio nei pezzi più gutturali, e i vari break down alla Parkway Drive, come nel pezzo conclusivo del disco The Island Of Lost Dreams, che spezzano un ritmo pieno di blastbeat e altre soluzioni death originali. Da citare poi El Mariachi che riprende a mio parere un po' le canzoni popolari messicane, e ci mostra un altra faccia del gruppo (o meglio della sezione chitarristica).  
Texas Blood Money è un pezzo scanzonato, in cui il gruppo ci mostra il suo amore per la terra natia. Predators invece si avvicina molto allo stile death dei Suicide Silence e quindi farà felici maggiormente tutti gli amanti di quello stile particolare, velocità e cattiveria sono le parole d'ordine.
Insomma tirando le somme nel panorama metalcore questo disco non dovrebbe passare inosservato, si merita un pubblico ampio anche perché rappresenta un punto d'originalità non sempre raggiunto da altre band, certo è che è un po' al di sotto della media di gruppi deathcore. Alla lunga ritornerete ad ascoltare le solite canzoni, visto che molte di esse hanno non pochi punti in comune, ma non lo lascerete con facilità questo album. Consigliato a chi cerca qualcosa di nuovo nel panorama metalcore e per chi vuole aggiungere qualcosa di death alla propria collezione. Per tutti gli altri l'impatto sonoro potrebbe costituire un'ostacolo insuperabile.

Voto:3 corna e mezzo!!

ADESSO TOCCA A VOI!!! Esatto, voglio sapere cosa ne pensate della recensione: siete d'accordo oppure vi trovate in disaccordo più assoluto con il mio pensiero??
Cosa vi ha colpito di più, o perché no di meno, del disco?? E' il vostro disco preferito della suddetta band?? Oppure ne avete preferiti altri??
Ed  infine: avete qualche album/band di cui vorreste vedere una bella recensione??
Scrivetemi tutte le vostre considerazioni  in un commento sotto il post!!!

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